Il blog di Dire Fare l'Amore
Il menù di Johanna
All’anagrafe faceva Giovanna. Una ragazza semplice, che non si vergognava di fare la prostituta con la spontaneità di chi non ama i fronzoli e non si scandalizza delle voglie dei maschi. Quando però andò a cena in un ristorante di lusso e vide sul menù che il purè, che lei amava molto, era diventato “spuma di tuberi nazionali” e le pasta con al sugo “cavatelli trafilati al bronzo con crema di pachino nel loro umido”, decise di cambiare il nome in Johanna, la professione in escort e di aggiornare l’elenco delle sue prestazioni. Da quel giorno offrì:
– stuzzichini di polpa di mitile con trasparenze di nero di seppia
– rigatoni profilati al lattice in salsa agrodolce
– saltimbocca alla paesana su un letto di erbetta fresca
– primosale di ovino marinato in olio extravergine
– crema chantilly all’essenza di cannella
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